PREVENZIONE PRIMARIA

Abbiamo appena visto che il tumore nasce dalla trasformazione maligna di una singola cellula. Questo evento può essere provocato da molteplici fattori, alcuni comuni a tutti i tipi di cancro, altri specifici per le diverse localizzazioni (il fumo per il carcinoma polmonare, alcuni virus dell’epatite per il carcinoma epatico); a volte si tratta di fattori esterni, conseguenti alle abitudini di vita, alla presenza di sostanze tossiche nell’ambiente o nei cibi, in alcuni casi ci può essere una predisposizione genetica che favorisce l’insorgenza della neoplasia. Comunque sembra ormai accertato come sia necessaria la presenza di più fattori per far si che abbia luogo quella trasformazione cellulare descritta in precedenza. Alcuni di questi fattori, come la predisposizione genetica, non sono modificabili, mentre altri, come quelli legati alle abitudini di vita lo sono. E’ importante quindi che tutti siano informati su ciò che è possibile fare per prevenire l’insorgenza dei tumori e il compito di diffondere una corretta informazione in proposito spetta alle strutture sanitarie in generale, ai medici, alle associazioni di settore.

Resta poi l’impegno di ciascuno di cercare di modificare il proprio stile di vita in modo da ridurre al minimo il rischio di insorgenza di neoplasie. La trasformazione della prima cellula in cellula tumorale si realizza in modo silenzioso, senza dare alcun segno evidente; neppure con i più sofisticati strumenti diagnostici sarebbe possibile registrare un evento così microscopico, assolutamente incapace di provocare dei sintomi. Il periodo di tempo che intercorre tra la trasformazione della prima cellula e la manifestazione clinica del tumore è detto “la lunga notte del tumore”. E’ una fase che può durare anche molti anni, per il carcinoma del polmone si stima che possano trascorrere anche 20-25 anni prima di arrivare ad una massa diagnosticabile. Durante tutto questo tempo la prima cellula neoplastica si divide in due cellule figlie, queste si dividono in quattro e così via, con il risultato che a intervalli di tempo regolari il numero di cellule tumorali raddoppia. Questo significa che con il passare del tempo il tumore cresce sempre più in fretta, perchè il tempo necessario affinchè quattro cellule diventino otto è approssimativamente lo stesso tempo impiegato per passare da uno a due milioni di cellule. D’altra parte le cellule sono strutture microscopiche e si ritiene che in un nodulo del peso di un grammo ce ne siano circa un miliardo e quindi in uno da dieci grammi circa dieci miliardi. E’ importante però tenere presente che ci vuole molto tempo perchè una cellula dia luogo a una popolazione di un miliardo di cellule ma si può dire semplificando che più il tumore cresce, più cresce in fretta.

Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), la cui missione è di promuovere la prevenzione primaria dei tumori attraverso la ricerca e la divulgazione della conoscenza sulle loro cause, effettua una ricerca globale in continuo aggiornamento per analizzare come la dieta, la nutrizione, l’attività fisica ed il peso corporeo possano incidere sul rischio di cancro.

Nel 2007 è stato pubblicato il volume “Il cibo, la nutrizione, l’attività fisica e la prevenzione del cancro: una prospettiva globale”. L’Istituto Nazionale dei Tumori ha gestito la sezione sui tumori della mammella, dell’ovaio e della cervice uterina. Il volume, disponibile su www.dietandcancerreport.org, è molto prudente nelle conclusioni e riassume in 10 raccomandazioni solo i risultati più solidi della ricerca scientifica.

La vita sedentaria è un’altra causa importante di obesità, ma è una causa di cancro anche indipendentemente dall’obesità: gli studi epidemiologici hanno evidenziato che le persone sedentarie si ammalano di più di cancro dell’intestino, della mammella, dell’endometrio e forse anche del pancreas e del polmone.

Altri fattori che un gran numero di studi coerentemente indicano come cause importanti di cancro includono: il consumo di bevande alcoliche, associato ai tumori del cavo orale ( faringe e laringe), dell’esofago, dell’intestino, del fegato e della mammella; il consumo di carni rosse, soprattutto di carni conservate, associato soprattutto al cancro dell’intestino, ma probabilmente anche ai tumori dello stomaco e sospettato per i tumori dell’esofago, del pancreas, del polmone e della prostata; il consumo elevato di sale e di cibi conservati sotto sale, associati al cancro dello stomaco; il consumo elevato di calcio, probabilmente associato al cancro della prostata; il consumo di cereali e legumi contaminati da muffe cancerogene, responsabili del cancro del fegato; la contaminazione con arsenico nell’acqua da bere, responsabile di tumori del polmone e della pelle; il consumo di supplementi contenenti beta-carotene ad alte dosi, che fanno aumentare l’incidenza di cancro del polmone nei fumatori.

Sul latte e i latticini e, in generale, sui grassi animali, gli studi sono molto contrastanti e non conclusivi: il consumo di latte sembrerebbe ridurre i tumori dell’intestino, che sarebbero però aumentati dal consumo di formaggi e un consumo elevato di grassi aumenterebbe sia i tumori del polmone sia i tumori della mammella; si tratta di aumenti di rischio modesti ma, data l’elevata frequenza di questi tumori, tutt’altro che trascurabili.

Un ulteriore fattore importante, considerato nel volume, è l’allattamento, che riduce il rischio di cancro della mammella e forse dell’ovaio per la donna che allatta, e riduce il rischio di obesità in età adulta per il bambino che viene allattato.

ECCO LE RACCOMANDAZIONI:

  1. Mantenersi normopeso per tutta la vita; di tutti i fattori che si sono dimostrati associati ad un maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso. Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’indice della massa corporea.. Il consiglio: Evitate i cibi ad alta densità calorica, cioè i cibi ricchi di grassi e zuccheri., che più di altri favoriscono l’obesità.
  2. Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni; e’ sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma. Sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo.
  3. Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate. Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti, e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare”. Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.
  4. Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta. Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600 g); si noti fra le verdure NON devono essere contate le patate.
  5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate.Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 g alla settimana. Si noti la differenza fra “limitare” (per le carni rosse) ed “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.
  6. Limitare il consumo di bevande alcoliche; non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 mL.) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore.
  7. Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano ed evitare di conservarli in ambienti caldi e umidi.
  8. Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo; di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata.
  9. Allattare i bambini per almeno 6 mesi.
  10. Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.

COMUNQUE NON FARE USO DI TABACCO

Approfondimenti sul sito: www.istitutotumori.mi.it

Fonte: Aicr.org

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