Anche l’Associazione Salute Donna tra i firmatari della carta “Persone non solo pazienti” sottoscritta giovedì mattina in Regione Lombardia.
Il documento – articolato in cinque punti – è il risultato di due anni di lavoro.
Il progetto è stato promosso da Roche e ha coinvolto sedici associazioni di volontariato impegnate in campo sanitario con lo scopo di diventare parte attiva, partecipando ai tavoli di lavoro delle istituzioni e facendosi portavoce delle esigenze dei pazienti direttamente con le istituzioni.
Volontari adeguatamente formati con gli strumenti e le competenze per poter avere voce ed essere parte attiva nel dialogo con politica ed enti.
La Carta si articola in cinque punti
- Più welfare e integrazione, dalla famiglia, alla scuola, al lavoro. Promuoviamo una nuova cultura contro barriere e pregiudizi, a partire dai tavoli decisionali
- Informazione, ascolto e dialogo. Il punto di vista più importante è quello delle persone che affrontano una malattia e di chi le sostiene ogni giorno
- Il primo passo dell’innovazione è la prevenzione primaria, per una diagnosi equa, precoce e predittiva
- Vogliamo esserci. Le associazioni devono avere voce nei momenti decisionali di politica sanitaria, al pari degli altri attori coinvolti
- Siamo cittadini, persone, non solo pazienti e vogliamo contribuire a guidare il miglioramento della qualità del nostro Sistema Salute
Grande la soddisfazione della presidente Annamaria Mancuso. “Il progetto nasce dall’esigenza condivisa di un gruppo di associazioni con storie e profili differenti, di crescere e acquisire nuove competenze attraverso la formazione ma anche la condivisione e il confronto. Nel corso dei mesi il progetto è cresciuto e ha prodotto risultati concreti in ambiti che vanno dal Bilancio sociale al calcolo dello Sroi (Social Return on investment) fino alle recenti tematiche dell’accesso all’innovazione terapeutica. È arrivato il momento per “Persone non solo pazienti” di fare un passo avanti e di aprire la strada al cambiamento”.