Nel 2021 Salute Donna Onlus ha organizzato un corso di comunicazione con 5 strutture sanitarie distribuite sul territorio nazionale. Il corso dal titolo ‘La comunicazione in oncologia ai tempi del Covid-19’ ha messo a confronto medici, infermieri, pazienti e personale di front office cioè tutte quelle professioni che in qualche modo concorrono alla gestione ottimale della malattia.
Infatti, la comunicazione è l’elemento fondamentale per lo sviluppo di una buona relazione terapeutica e rappresenta un’importante componente del piano di cura. Le evidenze cliniche e l’esperienza degli operatori mostrano che una migliore interazione malati/operatori sanitari migliora l’esperienza della diagnosi, l’aderenza ai regimi terapeutici ed esercitano un’importante influenza anche sugli effetti collaterali. I malati oncologici, così come tutte le persone affette da patologie croniche, sono soggetti a lunghi periodi di frequentazione degli ospedali, motivo per cui vivono la struttura e gli operatori sanitari come un riferimento fondamentale per la loro sopravvivenza.
Inoltre, l’emergenza Coronavirus ha richiesto agli operatori sanitari di riorganizzare progetti e strategie comunicative utilizzando in qualche caso modalità lontane, fino a questo momento, dalle prassi consolidate.
Gli obiettivi quindi erano:
- Conoscere e approfondire le linee guida condivise dalla comunità scientifica sulla comunicazione delle cattive notizie per facilitare un approccio centrato sulla persona;
- riflettere sui punti critici della comunicazione in oncologia attraverso il confronto e la discussione con i malati;
- facilitare il riconoscimento e l’elaborazione delle problematiche psiconcologiche legate ai processi comunicativi favorendo lo scambio interdisciplinare e interpersonale per affrontare nel modo più adeguato la complessità comunicativa tra curanti, malati e familiari.
Le tematiche affrontate sono state:
- Le basi della comunicazione
- Riconoscimento e gestione delle emozioni
- Fattori connessi ad una comunicazione efficace. Protocolli e linee guida
- Processi comunicativi e Coronavirus: implicazioni e conseguenze.
- Comunicare in oncologia: il punto di vista dei medici e degli infermieri sui punti critici della comunicazione con la persona malati tumore.
- Comunicare in oncologia: il punto di vista dei pazienti e delle Associazioni sul tema della comunicazione con i medici e con gli infermieri e proposta delle loro priorità.
Il corso in alcune sedi si è sviluppato in due mezze giornate per evitare lo ‘spopolamento’ dei servizi sanitari in altre si è svolto nell’ambito di un’intera giornata.
La struttura ha previsto relazioni frontali condotte da ‘esperti nazionali e locali’ e da tavole rotonde dove le persone (medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo, pazienti e associazioni di pazienti ecc.) coinvolte nella gestione della malattia si sono confrontate cercando di capire reciprocamente le modalità e le esigenze degli altri.
I centri che hanno partecipato al corso sono stati:
ASST BRIANZA, VIMERCATE
OSPEDALE LUIGI SACCO SACCO, MILANO
OSPEDALE SAN PIETRO FATEBENEFRATELLI, ROMA
OSPEDALE SAN SALVATORE, L’AQUILA
ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI DI MILANO
Il corso è stato molto apprezzato, come documentato dai risultati di un questionario distribuito alla fine. Di seguito si riportano i risultati:
In totale sono stati raccolti 81 questionari. Mediamente la maggior parte dei partecipanti ha espresso un giudizio molto positivo sul corso.
In particolare, il 47% ha risposto moltissimo, il 40% molto, il 12% abbastanza, lo 0,63% poco, lo 0,21% per nulla.
Alcuni centri avevano già sperimentato progetti su questa tematica anche se affrontati senza il coinvolgimento dei pazienti. Nella maggior parte dei casi però si è trattato di una prima esperienza che ha portato sia gli operatori sanitari che il personale amministrativo a riflessioni profonde su come approcciare questa tematica nel rispetto dei reciproci ruoli. In molti casi ci è stato chiesto di ripetere l’esperienza e comunque hanno deciso, in accordo con le loro direzioni di organizzare più incontri per incidere positivamente sulla relazione tra medico/personale sanitario e paziente riservando a questa tematica lo stesso valore delle cure mediche.
Con il contributo non condizionato di: BOSTON SCIENTIFIC FOUNDATION EUROPE e NOVARTIS
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